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mercoledì 10 settembre 2025

Il Deserto Rosso di Antonioni nel cuore di Ravenna

 di Fabio Pagani

Come promesso la scorsa settimana, proseguiamo il nostro viaggio nel cinema e, in particolare, in quello ambientato in Romagna. Il Deserto Rosso è il capolavoro di Michelangelo Antonioni: girato quasi interamente a Ravenna, il film mette in evidenza le inquietudini e i disagi dell’umanità. La città bizantina non è quella dei mosaici e delle chiese, ma viene rappresentata nel suo più profondo silenzio; ciò che ha colpito il regista, originario di Ferrara e quindi non lontano da Ravenna, è la convivenza fra ambiente e industria nell’economia di un mondo che sta cambiando e diventando sempre più impersonale e arido.

La storia del film è ben nota: Giuliana (Monica Vitti) è coinvolta in un incidente d’auto che le procura un forte choc dal quale non riesce a riprendersi. Lo stato di depressione in cui cade viene aggravato dal contesto in cui vive, popolato di fumo e grigiore. Stanca della vita coniugale, cerca consolazione in Corrado, amico del marito di Giuliana, che la seduce intrecciando con lei una relazione clandestina. Tuttavia ciò non serve ad alleviare i tormenti della donna, che tenterà il suicidio, senza riuscirci, continuando quindi a vivere senza dare alcun scopo alla sua esistenza.

Monica Vitti nel ruolo di Giuliana

Emerge il tema di fondo della solitudine di Giuliana, rimarcata dalla non accettazione intrinseca di una vita che ritiene inutile e della metamorfosi del paesaggio, che da rurale diventa industriale. Anima e cuore cedono il passo a silenzio e rassegnazione. Qualsiasi tentativo di evasione diviene, perciò, effimero e non fa altro che aggravare il disagio psicologico della protagonista.

Ma veniamo al set: il complesso industriale in cui lavora Ugo, marito di Giuliana, è l’ex villaggio ANIC di Ravenna, situato in via Baiona 107; l’esterno dell’edificio in cui la signora, senza il marito, incontra per la prima volta Corrado è in via Pietro Alighieri 8, mentre l’albergo in cui i due amanti si ritrovano è in via Porta Aurea 1.

L'ex villaggio ANIC ieri e oggi

Ravenna, ma non solo: i luoghi dove si recano Giuliana e Corrado per “sentire il rumore delle stelle” sono i radiotelescopi di Medicina (Bologna), inaugurati proprio nel 1964, anno di uscita del film.

I radiotelescopi di Medicina ieri e oggi

Il Deserto Rosso precorre i tempi, anche per il messaggio che ci lascia: Giuliana, afflitta dall’insopportabile dolore di vivere, cerca la fuga prima nel tentato suicidio e poi nell’evasione dalla realtà attraverso le visioni da cui è rapita. Una di queste è la favoletta che racconta al figlio dalla spiaggia di Budelli, in Sardegna, dove una ragazzina, immersa in un luogo che evoca un ritorno a uno stato primordiale, vive in perfetta armonia con la natura. Tutto quello che manca a Giuliana.

Nel finale, la donna narra al figlio un’altra storia, quella degli uccellini che hanno imparato a sopravvivere in natura evitando i fumi tossici: sopravvivere, appunto, non vivere. E questo, con rassegnazione, farà anche lei.

Le fotografie sono state prese dal sito davinotti.com

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