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giovedì 23 ottobre 2025

Arancia meccanica, dal romanzo al film

di Fabio Pagani

Nel mese di ottobre, in molte sale cinematografiche italiane è stata proiettata la versione restaurata di Arancia meccanica, il capolavoro firmato nel 1971 da Stanley Kubrick.

La locandina del film

Tratto dal romanzo distopico Clockwork orange dell'autore britannico Anthony Burgess, titolo che sta a significare qualcosa di vivo (l’arancia), ma che all’interno nasconde una natura bizzarra e meccanica come un orologio (appunto, clockwork), il film ha come protagonista Alex DeLarge, un ragazzo della media borghesia, dotato di grande cultura musicale (in particolare di Beethoven, che il protagonista chiama “Ludovico Van”), ma violento e senza freni. Il giovane trascorre le notti in compagnia della sua banda (i drughi), bevendo latte drogato e commettendo ogni tipo di violenza; a seguito di un omicidio, Alex deve scontare la propria condanna in carcere, galleggiando fra l’ipocrisia della sua condotta e le naturali pulsioni verso l’eccesso che trova leggendo i passi erotici contenuti nella Bibbia. Ad un certo punto, viene sottoposto alla cura “Ludovico”, un programma che interviene sulle devianze della psiche con la metodica del condizionamento, secondo i dettami della psicologia sperimentale di Watson e Skinner. I risultati sono estremi: Alex perderà sì la propria natura violenta, ma anche il libero arbitrio e tutto ciò che farà, gesti e pensieri, risulterà essere un’arancia meccanica: fuori, pulita e regolare, dentro, invece, mossa da meccanismi e automatismi vuoti.

Alex e i drughi in una scena del film

Uscito di galera, Alex subirà le stesse violenze che un tempo aveva compiuto, rincontrando le sue stesse vittime; a quel punto, dopo aver tentato il suicidio, si libererà dal condizionamento psicologico della cura subita in carcere. Tornato il teppista di un tempo, il protagonista stringerà un patto con il primo ministro, affermando pubblicamente, in cambio di favori reciproci, l’efficacia della cura “Ludovico”.

Se vogliamo comparare il significato del finale del film Arancia meccanica con quello del romanzo, i messaggi di Kubrick e Burgess sono diametralmente opposti: per lo scrittore c’è possibilità di redimersi dalla violenza, conservando la propria individualità. Il regista, al contrario, ritiene che la naturale tendenza di Alex alla ferinità non possa essere soppressa, ma rimane in quanto lui, come gli essere umani nel loro insieme, sono energia libera e potente che nessun legame politico e sociale potrà mai contenere.

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