di Fabio Pagani
Un tema complesso e annoso, mai fuori moda. Quando ci domandiamo quale sia il confine fra la libertà intellettuale ed il potere ci poniamo una questione che esiste da sempre. E', insomma, senza tempo. Vogliamo rispolverarla richiamando alla memoria un'opera, forse poco nota a molti di noi, ma particolarmente illuminante: l'ode "La caduta" del poeta Giuseppe Parini, vissuto nel '700.
L’argomento affrontato, dalla forte valenza storica e letteraria ancora valida, riguarda un periodo di grandi cambiamenti, la seconda metà del Settecento, in cui l’illustre autore lombardo intende la poesia come strumento di impegno civile, educando all'utile, all’alto senso dell'uomo e al ripudio di ciò che è contrario alla coscienza. Questo motivo anima particolarmente il componimento, scritto nel 1786.
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Un'edizione delle Odi di Parini |
Il passaggio saliente del testo prende corpo da un episodio: a partire da un incidente occorsogli in una rigida giornata d’inverno, Parini svolge una serie di considerazioni sulla propria condizione di poeta e sul valore della libertà intellettuale, che egli non intende sacrificare in cambio di vantaggi materiali, ponendosi come esempio da seguire.
Il passante che nota il poeta a terra esprime l’opinione comune in quanto è meravigliato del fatto che un intellettuale affermato versi in condizioni di salute ed economiche così precarie; Parini è quindi vittima di una società nella quale, chi non riesce - o non vuole - piegarsi al pensiero dominante, viene confinato e dimenticato. La "sdegnosa anima" del poeta, incapace di adeguarsi al sistema, non si svenderà mai: l'anonimo passante capisce così che la "malattia" di libertà del vecchio classicista non ha cura.
Non c'è messaggio più edificante di quello che emerge nell'ode: gli spiriti giusti, onesti e fieri del loro pensiero rimangono sempre coerenti con se stessi, al netto di potenti e tiranni. E' questo l’insegnamento più profondo, assorbito dalla cultura classica, che Parini esprime e che, secondo noi, è centrale nel malato mondo di oggi.
Chi è Giuseppe Parini
Brianzolo, vive in pieno il suo tempo, quello dell'Illuminismo (Siamo nel '700). E' conosciuto principalmente per il poema satirico "Il Giorno", in cui critica gli sterili ozi di un giovane nobile, e per le "Odi", che promuovono i valori civili e riformatori. E' sacerdote e, durante il governo austriaco su Milano, ottiene importanti incarichi di insegnamento come professore di eloquenza nelle scuole della città.
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