Uno scrigno
antropologico nel golfo delle Andamane
Un nuovo ingresso nella nostra redazione: si tratta di Francesco Costa, insegnante di scuola materna e studente universitario, nonché esperto di biologia marina e di tutto quel che riguarda la natura. Francesco ci regala un bell'articolo sulla North Sentinel Island, posto unico al mondo nel quale vive ancora una tribù di indigeni. Di veri indigeni, che non hanno mai avuto contatti con la civiltà. Leggendo l'articolo, capiremo come il governo indiano e le autorità stiano gestendo questo importante patrimonio dell'umanità.
In fondo alla pagina, una breve biobibliografia dell'autore. Benvenuto, Francesco!
di Francesco Costa
Nel 2025 la società umana ha
ormai raggiunto un elevato livello di sviluppo nei continenti ed in tutte le
terre: l’essere umano ha costruito società moderne ed efficienti, ormai simili
in tutto il mondo.
Il processo di globalizzazione ha
accomunato i popoli della terra tramite tratti simili e risulta oggi difficile
pensare ad una società primitiva, quando ancora l’uomo non conosceva la scienza
e la tecnologia. Sembra impossibile che al giorno d’oggi esistano ancora
persone che non conoscono internet, le automobili o la radio, eppure questi
individui ci sono, anche se in numero esiguo.
C’è un’isola situata nel golfo
del Bengala all’interno dell’arcipelago delle Andamane, denominata North
Sentinel Island, non troppo distante dall’India, che nasconde un interessante
segreto antropologico; in questo luogo infatti abita una tribù di indigeni, che
non ha mai avuto alcun contatto prolungato con il mondo esterno per migliaia di
anni, preservando una struttura sociale, organizzativa e tecnologica primitiva,
simile a quella dei nostri antenati, vissuti migliaia di anni fa.
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Una veduta dall'alto di Sentinel Island |
Si ipotizza che sull’isola
abitino dalle 50 alle 500 persone, ma la stima non è certa; inoltre la
popolazione nativa non può essere certamente censita, in quanto si dimostra
estremamente aggressiva nei confronti di qualunque visitatore esterno che si
appresti a sbarcare sull’isola. Tramite l’utilizzo di armi come archi, frecce e
rudimentali giavellotti, la popolazione locale aggredisce qualunque barca o
velivolo che si avvicini troppo all’isola, dimostrando di non volere alcun
contatto con il mondo esterno.
Soltanto durante alcune rare
missioni governative e scientifiche si è potuto osservare, anche se da una
certa distanza, la popolazione locale, che appare comunque belligerante e poco
accomodante.
Si ipotizza che questo popolo
abiti l’isola da circa 60.000 anni e, non avendo avuto praticamente nessun
contatto con il mondo esterno, preservi gli usi e costumi della vita tribale, rappresentando
uno scrigno antropologico di conoscenza sulla condotta ancestrale dell’uomo e
sulla sua origine.
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Foto originale degli indigeni dell'isola |
Attualmente l’amministrazione
delle Andamane ha dichiarato di non voler interferire in nessun modo con la
vita degli abitanti dell’isola, i Sentinelesi, e di non tentare alcun contatto
con loro, impedendo alle navi ed ai velivoli di sostare sull’isola e vietando
gli sbarchi sul territorio, al fine di tutelare la tribù ed il suo delicato
stile di vita.
In passato non sono mancati
incidenti di curiosi che hanno deciso di violare il divieto ed avventurarsi
sull’isola: tutti costoro non sono mai tornati indietro e sono stati uccisi dai
locali; anche per questo il governo dell’India ha dato direttive alle proprie
navi di non avvicinarsi per nessun motivo all’isola e di non cercare contatto
con i Sentinelesi, al fine di tutelare loro e i marinai Indiani.
In un mondo cosi avanzato come il nostro, dove la velocità e la tecnologia la fanno ormai da padroni, esistono ancora rarissimi luoghi di lentezza, dove il tempo sembra essersi fermato, dove i saperi ancestrali ed antichi dell’uomo dominano ancora la realtà, uno di questi è proprio North Sentinel Island, dove un piccolo popolo vive ancora in modo naturale, ignorando la modernità e lo sviluppo del ventunesimo secolo, rappresentando una perla rara per la collana della storia umana, perla, che sarà nostro compito preservare per i prossimi millenni.
Francesco Costa (2000) è
un giovane poliedrico che coltiva moltissimi interessi: dai viaggi alla
biologia marina fino alle piante e a tutto ciò che riguarda la natura.
Laureato
alla triennale di Scienze dell’Educazione, lavora da tempo come insegnante
nella scuola materna, in attesa di conseguire l’alloro per la specializzazione
che gli consentirà di esercitare anche nella scuola primaria. Collabora con l’Università
per Adulti di Alfonsine e fa parte della Whale Watch Liguria, con cui
realizza escursioni marittime nel “Santuario dei cetacei”. Ha alle spalle una
pubblicazione dal titolo “I miei 10 anni tra le balene” (autoprodotto).
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