mercoledì 11 novembre 2015

NOMEN - OMEN: DIETRO UN NOME C’E’ SEMPRE UN DESTINO …



Oggi, cari amici, affrontiamo un tema antico e moderno allo stesso tempo, soprattutto per cercare di arginare l’esterofilia dilagante dei Kevin e delle Hilary. E, per farlo, chiediamo aiuto ai nostri padri, i Romani.
Nell’antica Roma, infatti, l’appartenenza ad un gruppo familiare è molto rilevante ed il fortissimo legame fra l’individuo, la sua famiglia ristretta e la GENS, ovvero l’insieme dei parenti discesi da un unico capostipite, è rispecchiato dal sistema onomastico, vale a dire dal modo in cui i Romani chiamano se stessi. Come in tutte le società del passato, però, i maschi prevalgono sulle femmine: i primi hanno minimo tre nomi (ma a volte anche cinque o sei!), mentre le puellae (le ragazze) soltanto uno, ovvero quello gentilizio del padre volto al femminile, come Iulia da Iulius, oppure un diminutivo, vedi Lucilla da Lucius.
Ma torniamo agli uomini e vediamo di quali parti si compone il nome di un antico Civis Romanus:

-     Praenomen (Prenome): viene scelto tra una ventina di nomi sempre uguali come Lucio, Publio,  Marco, Tiberio, Caio (o Gaio), etc. In famiglia, ad esempio, le persone venivano sempre chiamate con il praenomen (ricordiamo Calpurnia, ultima moglie di Caio Giulio Cesare, solita chiamare il marito Gaius).



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           Nomen (Nome): indica la GENS, ovvero la famiglia, alla quale il personaggio appartiene. Fra le GENTES più illustri e più antiche ricordiamo la Gens Cornelia, la Gens Iulia, la Gens Claudia, etc.
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          Cognomen (Cognome o Soprannome): nasce, in origine, come epiteto legato o a qualche impresa oppure, più spesso, a caratteristiche personali. Molto noti sono gli esempi legati a Cicerone, il celeberrimo oratore arpinate (Arpino è un comune in provincia di Frosinone) ed all’Imperatore Caligola. Vediamoli insieme:

MARCUS       TULLIUS     CICERO (Trad.: Cicerone)
Prenome      Nome         Cognome/Soprannome
L’oratore latino aveva un leggero difetto fisico, vale a dire un cicer, una sorta di escrescenza a forma di cece visibile sul viso. Da qui, quindi, il cognomen Cicerone.

GAIUS          IULIUS (CAESAR GERMANICUS)    CALIGULA
Prenome                        Nome                             Cognome/Soprannome
Imperatore dissennato, folle e, a modo suo, originale (ricordiamo, infatti, che nominò senatore INCITATUS, il suo cavallo!); era soprannominato appunto Caligula (Caligola) per l’abitudine, in gioventù, di indossare sempre le caligae, ovvero i sandali militari.

-      Supernomina (Soprannomi particolari): vengono attribuiti ad un singolo individuo e non sono ereditati dai suoi figli, ma risultano per lo più legati al compimento di imprese eroiche. Citiamo l’esempio di Publio Cornelio Scipione, il vincitore di Annibale a Zama (ricordate il post di fine settembre sulla Seconda Guerra Punica?) e insignito del soprannome onorifico di Africanus in quanto proprio in Africa aveva sconfitto il generale cartaginese.   
All’epoca si dava molta importanza al nome, a volte coprendo cognomi o soprannomi ridicoli, in altri casi cambiandoli per vantare antenati illustri. Nel primo caso ricordiamo Catilina, l’uomo che voleva rovesciare la Repubblica, il cui cognome significa “carne di cane”; oppure il dittatore Silla, “pelle di porco”, per la sua carnagione rosata,  o anche il grande poeta Quinto Orazio Flacco: quest’ultimo termine significa dai “grandi orecchi”.  



Insomma, giunti al termine del nostro breve discorso sui nomi riusciamo forse a comprendere meglio perché, dietro ad ognuno di noi, sia celato qualcosa di magico e misterioso che rispecchia, in qualche modo, anche se sottile ed impercettibile, la nostra personalità.  
Nomen – Omen, appunto.

 
Ad maiora!

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