Reggio Audace corsara al “Benelli”
RAVENNA CON LA LUNETTA STORTA
Decide, nel finale, la rete dell’avanti granata
Pesa la papera di
Cincilla
Il Ravenna stecca la prima in
casa. Davanti ad un pubblico folto, complice la massiccia presenza dei tifosi ospiti
(790, N.d.R.), i giallorossi non riescono a fare punti, nonostante una prova
tutto sommato dignitosa, ma priva di mordente offensivo.
Dal canto suo, la fu Reggiana mette in campo
un’organizzazione di gioco lineare, corroborata da discrete doti fisiche e da
quel pizzico di esperienza che, forse, manca ancora alla truppa di Mister
Foschi.
Nel primo tempo, dominato da un sostanziale
equilibrio, al 10’ minuto buon spunto di Rodriguez, ma la conclusione del
granata va a lato. Cinque minuti più tardi, episodio dubbio in area emiliana:
su centro da sinistra di Purro, Fyda viene affossato all’altezza del dischetto
del rigore. Ai più il penalty pare solare. Nulla di fatto. La prima frazione di
gioco prosegue sui binari di un agonismo abbastanza acceso: ne fa le spese
Martorelli, tramortito da un colpo alla testa che lo costringerà a rimanere
negli spogliatoi, sostituito dal neo acquisto Lora. Al 9’ della ripresa, la
Reggiana passa: cross da destra di Rodriguez, spizzata di Scappini, centrali
giallorossi fuori giri e Varone insacca a porta vuota. Curva e tribuna di fede
granata in delirio. Foschi corre subito ai ripari ed opera due cambi, subito
efficaci: Nocciolini per Raffini e Giovinco in luogo di capitan Papa. Al 19’,
il Ravenna pareggia: grande giocata del fratello della formica atomica che, con una finta, manda a vuoto il suo marcatore,
va sul fondo e pennella una palombella morbidissima a centro area per
Nocciolini. Il Barbabomber, in
semirovesciata, insacca. E’ l’1 a 1: il Benelli giubila.
A questo punto, la contesa sembra
prendere una piega positiva per i bizantini, che in un paio di occasioni si
avvicinano minacciosamente alla porta di Narduzzo, senza, però, mai
impensierirlo seriamente. A dieci dalla fine, quando le sensazioni sembrano
concretizzarsi in un pareggio, ecco la doccia fredda: punizione dal vertice
dell’area sinistra ravennate, respinta della difesa, nuovo centro di Zanini
spizzato debolmente verso la porta da Lunetta. L’estremo difensore ravennate,
Cincilla, va goffamente sul pallone, che gli sfugge dalle mani e termina in
fondo alla rete. E’ 1 a 2. La Reggiana si riporta in vantaggio e vi rimarrà
fino alla fine, mentre l’undici giallorosso, pur sfiorando il clamoroso pari al
93’ con Giovinco, resta ancora al palo.
Il finale è tutto granata, con i
giocatori esultanti davanti ai quasi 800 supporters emiliani. Il Ravenna esce
sconfitto, ma non ridimensionato: la squadra di Mister Foschi deve ancora
registrare alcuni movimenti, recuperare la migliore condizione fisica, specie
in alcuni elementi, ma può disputare una stagione brillante. La classifica, ad
oggi, piange, ma siamo certi che i leoni giallorossi torneranno presto a
ruggire.
D’altronde, come recita il
vecchio motto del Ravenna che fu, Iterum
rudent Leones!
Fabio Pagani
Nella foto, l'istantanea della semirovesciata di Nocciolini