lunedì 18 agosto 2025

50 anni di Amici miei

Il capolavoro di Monicelli compie mezzo secolo

di Fabio Pagani

1975 – 2025: sono cinquant’anni dall’uscita del primo atto della saga Amici miei, diretta dal maestro Mario Monicelli. Molto più di un film, un vero e proprio marchio (pensiamo, ad esempio, a quei termini entrati ormai nel nostro lessico: zingarata, supercazzola, ecc.).

Il 1975 è un anno campale: Fellini vince il premio Oscar per Amarcord, Eugenio Montale il Nobel per la letteratura, Giorgio Armani fonda la propria casa di moda, Bill Gates la Microsoft e Paolo Villaggio dà il via al suo Fantozzi.

Ma torniamo ad Amici miei: soltanto in apparenza può sembrare una commedia leggera, in realtà racconta la malinconia di una fetta di mondo di mezza età, quello maschile, che cerca negli scherzi e nelle zingarate un disperato appiglio alla vita. Monicelli narra la storia di cinque amici cinquantenni, il conte Raffaello Mascetti (Ugo Tognazzi), il giornalista Giorgio Perozzi (Philippe Noiret), l’architetto Rambaldo Melandri (Gastone Moschin), il barista Guido Necchi (Duilio Del Prete) ed il chirurgo Alfeo Sassaroli (Adolfo Celi), che sono accomunati dal medesimo desiderio di evasione, seppur provenienti da estrazioni sociali molto diverse. 

Da sinistra: Necchi, Melandri, Perozzi, Sassaroli, Mascetti (foto: Wikipedia)

Le zingarate sono, quindi, soltanto un modo per non pensare, per rinsaldare il senso di amicizia e consolazione reciproca e per dimenticare l’andare del tempo; memorabile, a questo proposito, la scena degli schiaffi ai passeggeri di un treno in partenza, bischerata organizzata per consolare il Melandri, succube di un ménage familiare da cui gli amici vogliono salvarlo. Ma c’è dell’altro: i protagonisti sono i veri perdenti della storia perché sono autori e vittime allo stesso tempo della loro immaturità, della continua ricerca del gioco fine a se stesso. Non hanno obiettivi, se non quello di colpire la vita che li opprime.

Gli schiaffi ai passeggeri di un treno in partenza (foto: newdailycompass.com)

Negli anni ’70 bisognava essere qualcuno: era il decennio dell’impegno, della contestazione, del sangue che scorreva violento. Ecco, quindi, che Amici miei rappresenta, vedendolo oggi, una sorta di oasi, decontestualizzata rispetto al periodo, o forse no. Anzi, è proprio grazie al periodo storico in cui galleggiano i nostri personaggi che si apprezza l'angosciato tentativo dei cinque amici di mordere la leggerezza e di rimanervi aggrappati a tutti i costi. Senza scopi particolari. Per loro, quindi, non era necessario essere qualcuno.

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domenica 17 agosto 2025

Ravenna - Cittadella 2-0

Motti bum bum e i giallorossi liquidano la pratica

di Fabio Pagani

Un Ravenna scintillante e convincente piega il quotatissimo Cittadella e passa al secondo turno di Coppa Italia: ad attenderlo ci sarà il Rimini a fine ottobre.

Nella gara odierna, la truppa di Marchionni domina per un'ora abbondante, amministrando poi il doppio vantaggio nell'ultima fetta di gara. Per i veneti, al contrario, c'è ben poco da salvare.

Nel Ravenna, molto bene Esposito in difesa ed altrettanto il trio Tenkorang - Rossetti - Di Marco, oltre alla sicura e affidabile prestazione di capitan Rrapaj; titoloni per Motti, ma non è da trascurare la prova di Spini, mobilissimo su tutto il fronte d'attacco.

La curva Mero (foto di repertorio)

I giallorossi sbloccano il risultato al 38' del primo tempo, allor quando Motti è lesto a raccogliere il traversone da sinistra di Di Marco e a battere il portiere ospite con un bel sinistro a giro. Il K.O. arriva al 9' della ripresa (poco prima, Solini aveva colpito la traversa a Cardinali battuto) ancora con il bomber ex Tau, bravo a raccogliere la respinta sul tiro di Rrapaj del portiere avversario.

Da qui alla fine si registrano altre occasioni, anche qualcosa da parte del Cittadella, ma nulla di eclatante.

Il Ravenna, a conti fatti, ha esordito molto bene nella prima stagionale, ma riteniamo che l'attacco, seppur in gran spolvero oggi, debba essere ancora completato con un innesto di sicura garanzia. Se sarà Okaka, bene, altrimenti, al netto del recupero di Luciani, ci vorrà qualcun altro per rinforzare una rosa già piuttosto competitiva.

Il tabellino
RAVENNA-CITTADELLA 2-0 (Motti (R) al 39' p.t.; Motti (R) al 9' s.t.)

RAVENNA
Anacoura; Scaringi, Esposito (dal 40' s.t. Bianconi), Solini; Corsinelli (dal 40 s.t. Da Pozzo), Tenkorang, Rossetti (dal 18' s.t. Lonardi), Di Marco (dal 29' s.t. Calandrini), Rrapaj; Spini; Motti (dal 29' s.t. Zagre).
A DISPOSIZIONE Stagni, Rizzo, Drapelli, D'Orsi, Raimondo, Menegazzo.
ALLENATORE Marchionni.

CITTADELLA
Cardinali; Salvi, Redolfi, Pavan, Crialese (dal 14' s.t. Rizza); Casolari (dal 40' s.t. Djibril), Barberis; Anastasia (dal 14' s.t. Egharevba), Bunino (dal 14' s.t. Rabbi), Desogus (dal 34' s.t. De Zen); Diaw.
A DISPOSIZIONE Maniero, Scquizzato, D'Alessio, Gatti, Scarpa, Ihnatov.
ALLENATORE Iori.

ARBITRO Picardi di Viareggio.
ASSISTENTI Martinelli-Fenzi.

AMMONITI Rossetti (R), Corsinelli (R), Anastasia (C), Redolfi (C) per gioco scorretto.

NOTE paganti 1931, incasso NC. Tiri in porta 7 (con una traversa)-3. Tiri fuori 3-2. In fuorigioco 1-2. Angoli 2-0. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 5’.

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