Buona lettura!
APERITIVO ETIMOLOGICO
QUO VADIS?
Dove vai? (dagli Atti del
martirio di San Pietro)
Secondo una
leggenda diffusasi negli ambienti Cristiani di Roma, l’apostolo Pietro, che si
trovava in città durante una persecuzione anticristiana dell’imperatore Nerone,
essendo stato avvertito del pericolo che correva, stava scappando da Roma.
Uscendo, però, incontrò Gesù che, alla sua celebre domanda, rispose che andava
a Roma a farsi crocifiggere ancora. L’apostolo capì che si trattava di un
rimprovero per il suo secondo tradimento, tornò in città ed affrontò
serenamente il martirio.
La frase “Quo vadis?” divenne poi il titolo di un romanzo di H. Sienkewicz, giornalista e scrittore polacco premio Nobel per la letteratura nel 1905, e del kolossal holliwoodiano che ne fu tratto.
La frase “Quo vadis?” divenne poi il titolo di un romanzo di H. Sienkewicz, giornalista e scrittore polacco premio Nobel per la letteratura nel 1905, e del kolossal holliwoodiano che ne fu tratto.
Nelle
foto: la locandina del film, Henryk Sienkewicz e Peter Ustinov, celebre attore
britannico, nei panni di Nerone.
APERITIVO ETIMOLOGICO
Niente basta a chi non
basta ciò che è sufficiente (Epicuro).
Epicuro (Samo, 341 a.C. -
Atene, 271 a.C.) è fondatore di una delle più importanti scuole ellenistiche,
il "Giardino" (L'Ellenismo è un periodo storico/culturale compreso fra
III° e I° secolo a.C. e consistente nella diffusione della cultura greca nel
vicino e lontano Oriente e nel tentativo di fondare una lingua comune,
comprensibile in tutto il mondo "grecizzato" - la cosiddetta
"Koinè") ed è autore di oltre 37 libri, 9 dei
quali rimasti a noi.
La citazione che abbiamo riportato rappresenta uno dei punti più importanti del pensiero epicureo: vivere serenamente, accettando il naturale scorrere del tempo, non temere la morte perchè "la morte è nulla per noi, perché quando ci siamo noi la morte non c'è e quando c'è la morte non ci siamo più noi". L'unica cosa che rimane è il piacere sereno dell'anima, che va goduto senza covare la pretesa di renderlo durevole in quanto il piacere assoluto non esiste o, quantomeno, l'uomo non potrà mai raggiungerlo.
La citazione che abbiamo riportato rappresenta uno dei punti più importanti del pensiero epicureo: vivere serenamente, accettando il naturale scorrere del tempo, non temere la morte perchè "la morte è nulla per noi, perché quando ci siamo noi la morte non c'è e quando c'è la morte non ci siamo più noi". L'unica cosa che rimane è il piacere sereno dell'anima, che va goduto senza covare la pretesa di renderlo durevole in quanto il piacere assoluto non esiste o, quantomeno, l'uomo non potrà mai raggiungerlo.
APERITIVO ETIMOLOGICO
Forse non tutti sanno che...
Oggi non vi raccontiamo la storia di un detto, ma di un fiume: il Tevere.
Fu Benito Mussolini, nel 1923, ad "allargare" i confini della zona tosco-romagnola, in modo da inserirvi la parte di Verghereto, su cui sorge il monte Fumajolo.
Il perchè di questa scelta è presto spiegato: il Duce voleva che la sorgente del fiume Tevere, che si trova appunto sul Fumajolo, nascesse in Romagna. Roma e le sue sacre acque come simbolo e forza di un Impero, quello romano, di cui Mussolini si sentiva in qualche modo continuatore e nuovo Cesare.
Tutti sappiamo come andò a finire...
Fu Benito Mussolini, nel 1923, ad "allargare" i confini della zona tosco-romagnola, in modo da inserirvi la parte di Verghereto, su cui sorge il monte Fumajolo.
Il perchè di questa scelta è presto spiegato: il Duce voleva che la sorgente del fiume Tevere, che si trova appunto sul Fumajolo, nascesse in Romagna. Roma e le sue sacre acque come simbolo e forza di un Impero, quello romano, di cui Mussolini si sentiva in qualche modo continuatore e nuovo Cesare.
Tutti sappiamo come andò a finire...
Ad maiora!
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