martedì 3 gennaio 2017

Letteratura latina, il viaggio. (1)

PERIODO DELLE ORIGINI (? – 241 a.C.)

Agli albori della sua storia, Roma è una piccola comunità dedita esclusivamente alla pastorizia ed all’agricoltura. Non a caso è un pastore – secondo la leggenda – che accoglie ed alleva Romolo e Remo, fondatore il primo della città. Oggi sappiamo da fonti certe che Roma non è stata fondata da uno solo, ma che è nata dalla fusione, ovviamente graduale, di piccoli nuclei agricolo-pastorali.
Per quanto riguarda il periodo delle origini, gli avvenimenti di maggior rilievo sono:
- Periodo monarchico (? – 509);
- Istituzione della repubblica ed ascesa della borghesia. Lotte fra patrizi e plebei. Trattato con Cartagine cui si riconosce il monopolio commerciale nel Mediterraneo occidentale;
- Legge delle XII tavole e codificazione del diritto privato, pubblico, penale e processuale;
- Libertà di connubio fra patrizi e plebei;
- Guerre sannitiche e conseguente predominio di Roma sull’Italia centrale (343 – 290);
- Guerra contro Taranto; egemonia sull’Italia meridionale (282 – 272);
- Prima guerra punica: i Romani si impadroniscono delle isole e dominano il Tirreno (264 – 241).
Per quanto riguarda i primi documenti scritti, restano testimonianze linguistiche, giunteci prevalentemente tramite l’archeologia e l’epigrafia, di contenuto quasi sempre rituale e di non facile intendimento. Interessano quindi, in particolar modo, la storia della lingua, i suoi fenomeni fonetici, morfologici…
- Fibula Praenestina, rinvenuta a Preneste (l’odierna Palestrina, nel Lazio), che reca il nome dell’artefice – Manio – e quello del destinatario – Numasio -.
- Vaso di Dueno, trovato a Roma ed inciso con scrittura sinistrorsa. È interessante notare la forma duenos (buono, dall’indoeuropeo dwonus), in cui è chiara la radice del verbo dare. Di qui il concetto utilitaristico del termine latino bonus, ovvero “colui che dà”.
- Lapis niger, un cippo di tufo rinvenuto davanti all’arco di Settimio Severo. La tradizione vuole che sia servito alla tomba di Romolo.
- Di notevole importanza i documenti pubblici, fra i quali un posto di primo piano spetta alle legese regiae, delle quali riportiamo qualche passo.
Romolo – Ius publicum: “Romolo, dopo aver separato i più ricchi dai più poveri, subito fece delle leggi e stabilì cosa dovesse fare ciascuna parte: ai patrizi spettavano le cariche sacerdotali e giuridiche, i plebei dovevano coltivare i campi…”.
Numa Pompilio – Ius sacrum: “La moglie illegittima non tocchi l’altare di Giunone; se lo tocca immoli, sciolti i capelli, una agnella a Giunone”.
Servio Tullio - ?: “Se un figlio percuote il genitore e quel genitore ricorre alla giustizia, il ragazzo sia sacrificato agli dèi dai genitori”.
Senza dubbio, infine, di eccezionale rilievo sono le leggi delle XII tavole, che rimangono la base di quella ricca creazione giuridica che dominò tutto il corso della storia romana e che ebbe enorme influenza in Europa sulle concezioni giuridiche del Medioevo e nell’epoca moderna.

Ad maiora!

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