Stadio “Dino Manuzzi” o, se
preferite, “Orogel Stadium”, ore 15.00. Va in scena il derby della fantasia,
della mente che può viverlo, giocarlo, sacramentarlo. Oramai solo questo ci
resta.
E’ una splendida giornata di sole
su Cesena: sugli spalti circa 8mila persone, con nutrita rappresentanza
giallorossa. Ah, dimenticavo un piccolo dettaglio: va in scena Cesena –
Ravenna, ma penso si fosse capito.
Entrambe le compagini non se la
stanno passando benissimo: i bianconeri a 30 punti, i bizantini, in piena zona
play – out, a 27. Sfida salvezza, fondamentale per entrambi.
La curva “Mare”, quella delle
“Weiss Schwarz Brigaden”, tira fuori la voce ed intona l’inno del Cesena,
mentre le due squadre stanno per entrare sul terreno di gioco. Il settore
ospite, popolato da circa 800 tifosi, risponde con un sonoro “la Romagna siamo
noi!”. E’ un trionfo di sciarpe, vessilli, labari e di sani “vaffanculo”.
In questo momento di massima
libidine mi tornano in mente certi derby del passato, dalla metà degli anni ’90
in poi; qui, Bobo Vieri, allora puntero ravennate, bucò la porta di casa,
regalando ai Leoni una grande vittoria. Negli anni a seguire, in realtà, più
delusioni che gioie, qualche pareggio e la clamorosa sconfitta per 3 – 2 nel
gennaio 2008, con i giallorossi che, in vantaggio di due gol a metà ripresa, si
fecero rimontare nel tripudio generale. E’ sempre andata decisamente meglio a
Ravenna, dove la squadra di casa ha, spesso e volentieri, emendato i cesenati
con scapaccioni di un certo peso. Nel cuore ho il 2 – 0 del marzo 2000 (proprio
di questi tempi…), con reti di Murgita e Grabbi. Per non parlare del gol
vittoria di Mauro Bertarelli, l’anno precedente, che da zero centimetri
spizzicò il pallone con la punta del piede destro. Era il 93’ minuto. Delirio
al “Benelli”. Tanti sono i ricordi che si annidano nella mia mente, proprio ora
che, seduto sulle gradinate del “Manuzzi”, insieme al mio amico Sindaco (non
siamo mai stati tipi da curva, lo dico con un pizzico di dispiacere) sto per
godermi lo spettacolo.
Chi uscirà vincitore dalla
tenzone? Il Cesena di “Sasà” Caturano (tra l’altro, ex giallorosso) o il
Ravenna di Mokulu e Nocciolini? L’arbitro è al centro del campo, le squadre
sono schierate. I due capitani scambiano i gagliardetti ed i saluti di rito. Ci
siamo. Il vento si è a malapena alzato e rinfresca questo sole di fine inverno.
Nocciolini è sul pallone… Ed io
mi sveglio, mentre ho tra le mani l’ultimo libro del “Civ”.
Ad maiora!
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