mercoledì 5 novembre 2025

"La strada" verso la verità nel romanzo di Mc Carthy

 di Fabio Pagani

La strada è un romanzo che tutti dovrebbero leggere; è la storia di un padre e di un figlio, sopravvissuti alla distruzione di un mondo nel quale umanità e solidarietà sono sentimenti scomparsi.

Confortati da un carrello, sul quale caricano le loro uniche speranze di sopravvivenza, i due protagonisti cercano di percorrere centinaia di km per raggiungere la costa della California, con l’auspicio di trovare un clima ed un ambiente migliori. Cormac McCarthy, l’autore del romanzo, immagina che l’umanità si sia quasi del tutto estinta e che, fra le poche persone rimaste vive, sia arduo trovarne di buone; nelle parole e nei gesti del bambino ritroviamo non solo quel disperato desiderio di rimanere aggrappato alla vita (spesso, lungo la storia, il piccolo chiede a suo padre quanto sia vicina la morte per entrambi), ma anche la scintilla, la fiamma, il fuoco – appunto – che alimenta le speranze dell’uomo, che protegge e, nello stesso tempo, dà al proprio figlio gli strumenti per poter sopravvivere anche senza di lui.

È questo, a nostro modo di vedere, il passaggio chiave di un libro scritto in modo incalzante, con frasi brevi ed incisive: nel legame indissolubile fra un padre ed un figlio si trova il senso della vita, della trasmissione di valori che restano; l’uomo, sempre più devastato dalla malattia e dalla fame, rincuora il giovane, lo difende e lo accudisce lasciandogli l’arma più importante (che non è la pistola con la quale l’adulto va in giro): la speranza. “Quella notte il bambino dormì vicino al padre e lo tenne abbracciato, ma quando al mattino si svegliò il padre era freddo e rigido. […] Pianse per un bel pezzo. “Ti parlerò tutti i giorni”, sussurrò, “e non mi dimenticherò. Per niente al mondo. Poi si alzò, si voltò e tornò verso la strada”.

Alla fine della storia, il giovane proseguirà il proprio cammino con un uomo, un reduce, uno dei pochi rimasti in vita, ed una donna: “Ogni tanto la donna gli parlava di Dio, ma la cosa migliore era parlare con il padre e infatti ci parlava e non lo dimenticava mai. La donna diceva che andava bene così. Diceva che il respiro di Dio è sempre il respiro di Dio, anche se passa da un uomo all’altro in eterno”.

Il bambino è il vero portatore del “fuoco”, della luce e della compassione umana, trasmessagli da un padre latore di valori etici e morali, ma costretto a fare i conti con la dura realtà della guerra e della distruzione. Il bambino questo lo sa e riconosce al suo salvatore l’umano sentimento della paura, che spinge l’adulto, in più occasioni, a pensare solo alla salvezza del proprio figlio.

Cormac Mc Carthy (1933-2023)

L’amore incondizionato del padre verso il figlio contrasta molto con il contesto drammatico in cui è ambientata la storia: durante il loro viaggio, i due incontreranno Ely, l’unico personaggio a cui McCarthy dà un nome: una sorta di vecchio profeta, forse Elia, che mette a nudo la differenza sostanziale fra padre e figlio: il primo pensa alla sopravvivenza del bambino, a cui lo lega un amore assoluto, il secondo pare sempre connotato da sentimenti di pietà e compassione. Chiudiamo con una riflessione religiosa: “Sapeva [il padre] che il bambino era la sua garanzia. Disse: se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato”. La lezione più importante del romanzo è legata all’amore: che esista o meno Dio, che si possa avere fede oppure no, l’unica cosa che conta sono i valori e l’impegno che dobbiamo mettere per perseguirli, conservarli e tramandarli, come un buon genitore deve fare con i propri figli.

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domenica 2 novembre 2025

Ravenna vs Ascoli 1-0

Il gol di Okaka all'88' manda il Ravenna in Paradiso

di Fabio Pagani

Ennesimo “sold out” per un’altra sfida d’alta quota: Ravenna e Ascoli per rimanere in scia dell’Arezzo tritatutto. Marchionni si affida al consueto 3-5-2: Okaka sarà l’arma da giocare a partita in corso; solito 4-2-3-1 per l’Ascoli, forte di una difesa pressoché imperforabile.

La spettacolare curva del Ravenna

La partita. 6’, Spini viaggia sulla sinistra e crossa per Tenkorang, che sfrutta il buco di Rizzo, ma ciabatta e conclude debolmente. Un minuto dopo, grande azione di Esposito che, con eleganza, va al tiro a giro dal limite dell’area: fuori di un amen. A metà del primo tempo, match molto equilibrato e vissuto sulle folate del Ravenna da una parte e sul gioco palla a terra dell’Ascoli dall’altra. Al 26’, ci prova Solini di testa, ma la sua girata termina alta. Un minuto dopo, occasionissima per Silipo, che si accentra e scarica un sinistro maligno: Anacoura respinge con difficoltà nei pressi di D’Uffizi che, da ottima posizione, spara in curva. Al 29’, miracolo dello stesso Anacoura, un vero felino a tuffarsi per respingere la conclusione da due passi di D'Uffizi e il successivo tentativo di tap in dello stesso n. 15 bianconero. Al 34’ è bravissimo Scaringi a fermare in scivolata Milanese, lanciato a rete da un ottimo uno-due fra Silipo e Gori. Cinque minuti dopo ci prova ancora Milanese, ma la sua è una telefonata per l’attento Anacoura. Il primo tempo va in archivio sullo 0 a 0: bella partita, aperta a qualsiasi risultato. 

Il settore ospiti ascolano

Al 52’, botta dalla distanza di Gori sulla quale Anacoura è pronto a respingere con i pugni; all’ora di gioco, rinvio maldestro di Anacoura, prende palla D’Uffizi che si accentra e scarica un siluro fuori di pochissimo alla destra del portiere. A 20 minuti dalla fine, l’Ascoli mette forze fresche, così come il Ravenna, che ha già inserito Zagre per Spini per dare più peso all’attacco e, dal 74’, anche Okaka e Falbo per Luciani e Lonardi. Al 75’, va al tiro Rizzo Pinna da ottima posizione: alto. All’88’, un lampo llumina il Benelli: cross dalla sinistra di Falbo, Da Pozzo di testa sul secondo palo la mette in mezzo, Vitale la respinge, ma Okaka è lì e, di tacco, gonfia la rete! Tripudio assoluto. Al 94’ ci prova Corradini da fuori: Anacoura è sicurissimo e blocca a terra. E finisce così, 1 a 0 per il Ravenna, una partita molto vibrante, equilibrata e decisa dalla zampata del campione. Giallorossi, ora, secondi da soli ad un solo punto dall’Arezzo.

Il tabellino

Ravenna vs Ascoli 1-0 (88’ Okaka)

RAVENNA: Anacoura, Scaringi, Esposito, Solini, Donati (87’ Da Pozzo), Tenkorang, Lonardi (74’ Falbo), Rossetti, Rrapaj © (87’ Ilari), Spini (62’ Zagre), Luciani (74’ OKaka). A disp.: Stagni, Borra, Mandorlini, Di Marco, Calandrini, Raimondo, Bianconi, Sermenghi, Karim, Menegazzo. All. M. Marchionni.

ASCOLI: Vitale, Pagliani (71’ Guiebre), Damiani, Silipo, D’Uffizi (72’ ndoj), Alagna, Rizzo Pinna (86’ Corradini), Curado ©, Rizzo, Gori (71’ Chakir), Milanese (86’ Oviszach). A disp.: Brzan, Barosi, Menna, Bando, Cozzoli, Palazzino, Zagari. All. F. Tomei.

Ufficiali di gara: sig. Madonia, sig. Linari (1^), sig. Bianchi (2^), sig. D’Eusanio (4^), sig. Spagnolo (FVS).

Ammoniti: Solini (18’), Alagna (23’), Rizzo (67’), Okaka (88’).

Calci d’angolo: 6 a 5.

Recupero: 0 min. e 4 min.

Note: prima del fischio d’inizio, Tenkorang viene premiato come miglior giocatore del girone B del mese di settembre. 


domenica 26 ottobre 2025

Pianese vs Ravenna 0-1

Il primo gol di Okaka in giallorosso porta i tre punti a un Ravenna non brillante

di Fabio Pagani

Primo tempo condotto dai giallorossi (oggi in tenuta bianca), pericolosi in un paio di occasioni con Ilari – oggi alla prima stagionale da titolare - : nella prima, è bravo Filippis a respingere dopo che il n. 32 bizantino era andato al tiro su servizio di Esposito, nella seconda ha calciato alto sopra la traversa. Ad inizio partita, però, la Pianese aveva reclamato un calcio di rigore per presunto fallo di Donati su Bellini: lunga review dell’arbitro al monitor del FVS, ma niente penalty. Padroni di casa in evidenza al 41’ con la girata di Bertini, che però non impensierisce Anacoura. 42’, gran botta mancina di Simeoni dalla distanza: pallone alto di poco. Al 44’, Spini, dal fondo, serve Rossetti che, spalle alla porta, prova il tiro, facile per Filippis. Primo tempo in archivio sullo 0 a 0: il Ravenna fa la partita, la Pianese gioca di rimessa.

Nei primi 20 minuti della ripresa non succede nulla; al 66’, un tiro-cross di Donati costringe Filippis ad una deviazione non semplice nell’unica occasione – se così vogliamo chiamarla – degna di nota; il Ravenna non riesce a costruire azioni pericolose e sbaglia troppo. Al 69’, Marchionni prova a dare la scossa con Spini, Donati e Ilari che lasciano spazio a Zagre, Falbo e Da Pozzo: tatticamente non cambia nulla, se non il peso specifico dell’attacco, più massiccio con due punte di ruolo. Al 78’, corner di Falbo per la testa di Solini: pallone alto. All’83’, lampo di Rossetti che taglia un velenoso cross verso la porta che, però, né Okaka (appena entrato per Luciani) né Zagre riescono a spingere in rete. 85’, tentativo dal limite dell’area di Proietto: nessuna pretesa. 87’, primo tiro in porta del secondo tempo e lo scarica Fabrizi: parata facile per Anacoura. Al 95’, Okaka si divora il gol della vittoria: bel cross dalla destra di Da Pozzo, il n. 7 è solissimo in mezzo all’area, ma il suo colpo di testa finisce alto. Ma il calcio è incredibile e due minuti dopo, su perfetto assist di Rossetti, Stefanone Okaka incorna e segna! Esultanza incontenibile per l’ex Roma, che regala al Ravenna una vittoria che arriva dopo una partita, obiettivamente, poco brillante. Riflessione finale e strettamente personale: schierare due punte di ruolo, riempiendo l’area di rigore con più presenza fisica, sarebbe un’opzione valida e non solo a partita in corso. Siamo contenti per Okaka: non poteva sbloccarsi in un momento migliore di questo…

Il tabellino

Pianese vs Ravenna 0-1 (97’ Okaka)

PIANESE (3-5-2): Filippis; Masetti, Gorelli, Ercolani; Sussi (64’ Fabrizi), Simeoni ©, Chesti (91’ Martey), Bertini (70’ Proietto), Coccia; Tirelli, Bellini (91’ Sodero). A disposizione: Pertini, Porciatti, Balde, Puletto, Chiavarino, Spinosa, Jaharovski, Nicastro Xhanu. Allenatore: A. Birindelli.

RAVENNA (3-5-2): Anacoura; Donati (69’ Da Pozzo), Esposito, Solini; Rrapaj © (81’ Menegazzo), Tenkorang, Ilari (69’ Falbo), Rossetti, Scaringi; Spini (69’ Zagre), Luciani (81’ Okaka). A disposizione: Stagni, Borra, Mandorlini, Motti, Lonardi, Calandrini, Bianconi, Sermenghi, Zakaria. Allenatore: M. Marchionni.

Ufficiali di gara: sig. Burlando, sig. Antonicelli (1^ assistente), sig. Galigani (2^ assistente), sig. Leorsini (quarto di gara), sig. Granata (FVS).

Ammoniti: Gorelli (27’), Rrapaj (47’), Masetti (98’).

Espulsi: un membro dello staff del Ravenna per proteste (91’).

Angoli: 3 a 2.

Recupero: 2 min. e 13 min.

giovedì 23 ottobre 2025

Arancia meccanica, dal romanzo al film

di Fabio Pagani

Nel mese di ottobre, in molte sale cinematografiche italiane è stata proiettata la versione restaurata di Arancia meccanica, il capolavoro firmato nel 1971 da Stanley Kubrick.

La locandina del film

Tratto dal romanzo distopico Clockwork orange dell'autore britannico Anthony Burgess, titolo che sta a significare qualcosa di vivo (l’arancia), ma che all’interno nasconde una natura bizzarra e meccanica come un orologio (appunto, clockwork), il film ha come protagonista Alex DeLarge, un ragazzo della media borghesia, dotato di grande cultura musicale (in particolare di Beethoven, che il protagonista chiama “Ludovico Van”), ma violento e senza freni. Il giovane trascorre le notti in compagnia della sua banda (i drughi), bevendo latte drogato e commettendo ogni tipo di violenza; a seguito di un omicidio, Alex deve scontare la propria condanna in carcere, galleggiando fra l’ipocrisia della sua condotta e le naturali pulsioni verso l’eccesso che trova leggendo i passi erotici contenuti nella Bibbia. Ad un certo punto, viene sottoposto alla cura “Ludovico”, un programma che interviene sulle devianze della psiche con la metodica del condizionamento, secondo i dettami della psicologia sperimentale di Watson e Skinner. I risultati sono estremi: Alex perderà sì la propria natura violenta, ma anche il libero arbitrio e tutto ciò che farà, gesti e pensieri, risulterà essere un’arancia meccanica: fuori, pulita e regolare, dentro, invece, mossa da meccanismi e automatismi vuoti.

Alex e i drughi in una scena del film

Uscito di galera, Alex subirà le stesse violenze che un tempo aveva compiuto, rincontrando le sue stesse vittime; a quel punto, dopo aver tentato il suicidio, si libererà dal condizionamento psicologico della cura subita in carcere. Tornato il teppista di un tempo, il protagonista stringerà un patto con il primo ministro, affermando pubblicamente, in cambio di favori reciproci, l’efficacia della cura “Ludovico”.

Se vogliamo comparare il significato del finale del film Arancia meccanica con quello del romanzo, i messaggi di Kubrick e Burgess sono diametralmente opposti: per lo scrittore c’è possibilità di redimersi dalla violenza, conservando la propria individualità. Il regista, al contrario, ritiene che la naturale tendenza di Alex alla ferinità non possa essere soppressa, ma rimane in quanto lui, come gli essere umani nel loro insieme, sono energia libera e potente che nessun legame politico e sociale potrà mai contenere.

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domenica 19 ottobre 2025

Ravenna vs Arezzo 0-3 (48' Tavernelli, 87' Ravasio, 94' Varela)

Netta affermazione amaranto al Benelli. Ravenna, però, punito da un passivo eccessivo

di Fabio Pagani

Un “tutto esaurito” d’alta quota, una partita che può valere già molto, se non altro in termini di consapevolezza. Il Ravenna riceve l’Arezzo e lo fa nel proprio “11” tipo, con la terza partita consecutiva da titolare per l’ottimo Bianconi. Gli amaranto devono rinunciare a Renzi, ma recuperano dalla squalifica l’estroso Pattarello. Atmosfera elettrica sugli spalti, gremiti in ogni ordine di posto. Prima del fischio d’inizio, premiato il capitano bizantino Paolo Rrapaj per le cento presenze in giallorosso.

La partita. Al 1’, Spini recupera un pallone sulla trequarti e serve Luciani, che mastica la conclusione a rete. 5’, combinazione Cianci – Chierico, con traversone del n. 24 ospite senza fortuna. All’8’, su rinvio ciccato da Gilli, Luciani controlla e scarica a rete: è bravissimo Venturi a respingere in corner con i pugni. Al 24’, FVS chiamato da Bucchi per un presunto “mani” di Rrapaj in area: dopo lunga revisione da parte dell’arbitro, niente rigore. Alla mezz’ora accade qualcosa di grottesco: lo speaker annuncia che, da ora in poi, la gara si giocherà senza l’ausilio dell’FVS… Anzi, no, il sistema funziona! Ilarità generale. Al 35’, Mawuli, infortunato, lascia il campo e viene sostituito da Iaccarino. 38’, bella azione innescata da Lonardi, scarico sulla sinistra per Rossetti, cross in area e zuccata di Tenkorang: Venturi accompagna la sfera che termina a lato non di molto. Al 1’ di recupero, brivido Anacoura: l’innocuo tiro di Pattarello rischia di entrare per la mezza papera del numero 1 giallorosso, che se la cava in calcio d’angolo. Finisce 0 a 0 un primo tempo molto equilibrato: più pericoloso il Ravenna, ma l’Arezzo è squadra davvero tosta.

Al 48’, Arezzo in gol: sugli sviluppi di una punizione dal limite respinta dalla barriera, raccoglie la sfera Cianci, la mette in mezzo e Tavernelli scarica in gol, con la evidente complicità della difesa e di Anacoura. Al 52’, Marchionni inserisce Motti per Da Pozzo  e passa al 4-3-1-2. 54’, Anacoura blocca a terra il tiro di Tavernelli, che riceve la sfera dopo un’azione di calcio d’angolo. Un minuto dopo, grande azione di Pattarello, che pesca Cianci sul secondo palo: sinistro acrobatico che muore sul montante per uno 0 a 2 soltanto sfiorato dagli amaranto. Al 64’, FVS per presunto fallo su Pattarello lanciato a  rete: anche stavolta, no penalty. Al 77’, Solini va vicinissimo al gol, ma la sua botta è miracolosamente respinta da Venturi e mandata in angolo da un difensore in anticipo sull’accorrente Zagre; sul corner seguente, ancora Solini, stavolta di testa: traversa. Ravenna sfortunato. Due minuti dopo, lo stesso Venturi si fa una scampagnata fuori area, Motti lo anticipa e conclude a rete, mandando alto. 81’, mischia furibonda in area aretina, ma né Bianconi né Zagre la buttano dentro. Ci prova anche Donati, ma non è fortunato; i giallorossi ora spingono e meriterebbero il pari. All’84’, Marchionni gioca la carta Okaka in luogo di Tenkorang. 86’, dormita di Bianconi, Varela gli soffia il pallone e tira, ma Anacoura ci mette una pezza e si salva in angolo. Sul corner seguente, Iaccarino conclude dal limite, Anacoura respinge, ma è pronto Ravasio che insacca. E’ 2 a 0 per l’Arezzo, a questo punto avviato alla vittoria. 94’, tris amaranto: contropiede micidiale Varela – Chierico – Varela e gol. Punteggio troppo severo per il Ravenna, che esce sconfitto dal big match di oggi. 

Il tabellino

Ravenna vs Arezzo 0-3 (48’ Tavernelli, 87’ Ravasio, 94' Varela)

RAVENNA: 1Anacoura, 2Donati, 44Bianconi, 5Solini, 77Da Pozzo (52’ 9Motti), 16Tenkorang (84’ 7Okaka), 17Lonardi, 8Rossetti, 11Rrapaj © (68’ 3Falbo), 19Spini, 18Luciani (68’ 29Zagre). A disp.: 12Stagni, 24Borra, 4Mandorlini, 20Calandrini, 21Esposito, 27Corsinelli, 32Ilari, 47Scaringi, 73Sermenghi, 76Karim, 84Menegazzo. All. M. Marchionni. 

AREZZO: 22Venturi, 13GIlli (80’, 15Gigli), 19Chiosa, 26De Col, 37Righetti, 24Chierico, 7Guccione © (80’ 45Perrotta), 8Mawuli (35’ 78Iaccarino), 10Pattarello (68’ 11Varela), 71Cianci (68’ 91Ravasio), 21Tavernelli. A disp.: 1Trombini, 12Galli, 3Tito, 14Meli, 23Arena, 77Dell’Aquila. All. C. Bucchi.

Ufficiali di gara: sig. Striamo, sig. Taverna (1’ assistente), sig. Bettami (2’ assistente), sig. Mazzoni (quarto ufficiale), sig. Veli (FVS).

Ammoniti: Rrapaj (16’), Pattarello (47’pt.), Solini (47’), Ravasio (87’), Okaka (93').

Calci d’angolo: 4 a 4.

Recupero: 3 min. e 6 min.

Note: cielo coperto, temperatura mite, assenza di vento. In tribuna, fra gli altri, l’ex portiere giallorosso Gabriele Fresia, salutato con affetto dai tifosi giallorossi. Spettatori 4995.

Il dopo partita di Mister Marchionni
Dobbiamo fare i complimenti all'Arezzo, ma credo che noi, oggi, non abbiamo sfigurato. Siamo stati ingenui sul primo gol incassato, anche se il risultato finale è eccessivo. Il giudizio su di noi, però, non deve cambiare, nonostante il passivo. La squadra non risentirà di questa sconfitta, non farà drammi: avremmo potuto pareggiare, le occasioni ci sono state. È un vero peccato.
Battuta finale sul pubblico: è ormai diventata una piacevole abitudine quella di vedere lo stadio pieno. Siamo contenti di aver ricreato entusiasmo in città e dobbiamo solo ringraziare i nostri tifosi, che ci seguono con passione e trasporto. 

La parola all'ex Giacomo Venturi

È stato emozionante giocare al Benelli da avversario, per me è sempre una partita speciale. Siamo molto contenti di questa vittoria, ma penso che la stagione sia lunga e i momenti di difficoltà capiteranno a tutti.


mercoledì 15 ottobre 2025

Una serata per Vincenzo Monti: il lato comico del poeta nell'anniversario della morte

 di Fabio Pagani

Lunedì 13 ottobre, la città di Alfonsine ha omaggiato la memoria del suo figlio più illustre, il poeta Vincenzo Monti. Nell’affascinante collocazione di Casa Monti, il Comitato Montiano ha organizzato un evento che ha voluto far conoscere al pubblico presente il lato meno noto del letterato: il presidente, prof. Luca Frassineti, fra i massimi esperti in Italia di ‘700 e ‘800, ha infatti sottolineato la vena comica ed eroicomica del Monti, introducendo le letture dei testi, declamati da Giulia Torelli, apprezzata regista teatrale. Prima di tutto, una doverosa premessa: la serata è stata dedicata al prof. Arnaldo Bruni, presidente onorario del Comitato Montiano, scomparso pochi giorni fa.

Il primo frammento è quello di una lettera del luglio 1774, indirizzata da Monti all’amico di studi Ercole II Calcagnini; in quel periodo, il poeta – non ancora tale – aveva 20 anni e si trovava a Ferrara per gli studi universitari in Medicina (a lui, in realtà, imposti dal padre). I toni ed i contenuti della missiva sono volutamente ironici e di spiccato gusto cameratesco, il ché sta a testimoniare chiaramente il rapporto di stretta amicizia fra i due interlocutori; eccone uno stralcio: Olà, corpo di mia Nonna: a che gioco giochiamo? Io son vivo, e però non sono morto. Se voi siate tale, v’è molto da dubitare, ed io non vorrei che foste già convertito in qualche costellazione. Fate i miei complimenti all’Orsa Maggiore, e pregatela a favorirmi una cassa del suo freddo, che ne ho bisogno in questo caldo maledetto.

Il secondo testo è una canzonetta dal titolo Per un grave incommodo emorroidale (novembre 1779), di cui il Monti soffriva cronicamente; qui emerge l’attenzione sull’argomento canonico della malattia, solitamente trattata riguardo agli altri, ma in questo caso resa propria. I modelli di questa “canzonetta sopra il culo” fanno riferimento alla preziosa elegia X, libro III, di Tibullo (poeta latino del I secolo a.C.). Nei versi montiani, vi è il voluto slittamento dal registro elegiaco a quello epico, con la chiara intenzione di prendere in giro il genere alto della poesia: La bell’arte dei poeti / mente chiede ognor serena; / ma i pensier ridenti e lieti / fuggon via se il culo è in pena.

Il terzo ed ultimo contributo concerne la versione in ottava rima della Pucelle d’Orléans di Voltaire (traduzione del 1798-99): i passi scelti sono incentrati sull’attentato alla castità della protagonista, Giovanna d’Arco: Stende la grassa man verso l’amante / senza pensarvi, e tosto la ritira / rossa in volto, pentita e palpitante, / e poi si rassicura e poi sospira. / Poi dice alfin: - Bell’asino galante, / vana è la speme che pel cor vi gira; / è una chimera: pregovi d’avere / rispetto alla mia gloria, e al mio dovere.

A fine serata, molti dei presenti si sono meravigliati di questa versione del Monti, assai poco nota: da sempre, infatti, la fama del poeta è legata alla somma traduzione dell’Iliade, alle tragedie, alle poesie e non certamente - almeno per noi profani - a questo lato letterario che lo rende, senza dubbio, più terreno, ma non in modo banale.

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mercoledì 8 ottobre 2025

Università per adulti di Alfonsine, un fiore che non appassisce mai

di Fabio Pagani

Al via il 29esimo anno accademico dell’Università popolare per adulti “U. Pagani” di Alfonsine. Uno sforzo importante, quello condotto dai tanti volontari che continuano a credere in questa realtà associativa, un vero unicum nel panorama della bassa Romagna, se consideriamo che la città delle Alfonsine è un comune di circa 12mila abitanti che non può certo competere con i numeri di Lugo o, addirittura, di Ravenna.

Eppure, l’entusiasmo e lo spirito di iniziativa non mancano alla presidente Elena Corelli Grappadelli e a soci e consiglieri; per l’anno accademico 2025/26 sono in calendario 26 corsi che, per sintesi, suddividiamo in aree: storia, letteratura e culture, scienze naturali e umane, lingue straniere e laboratori espressivi.

La presidente dell'Università per adulti, Elena Corelli Grappadelli

Fra gli altri, menzioniamo il corso di Climatologia, tenuto dal noto meteorologo Pierluigi Randi, Il vino nella letteratura italiana moderna, proposto dall’autore di questo articolo, Scrittura creativa, a cura di Luca Malaguti, il Laboratorio di teatro, condotto dalla regista Giulia Torelli e tutto il pacchetto delle lingue, ben gestito da Francesco Costa, giovane e poliedrico insegnante attivo anche in corsi di Botanica, Biologia marina ed Astronomia.

Sono importanti anche le collaborazioni che la “U. Pagani” ha attive con enti culturali del territorio: l’Istituto storico della Resistenza di Ravenna, per esempio, opera da anni con l’associazione alfonsinese con corsi ed approfondimenti a cui si può partecipare gratuitamente. Pregevole la partnership con i musei Byron e del Risorgimento di Ravenna, tradotta nella partecipazione della loro direttrice, dott.ssa Alberta Fabbri, alla serata di apertura dell’anno accademico dell’università, lunedì 6 ottobre; Fabbri ha intrattenuto il numeroso pubblico con una bella lezione su vita e vicende di Lord Byron in Italia.

La dott.ssa Fabbri parla di Byron

Non dimentichiamo anche la sinergia con Ravenna Teatro, che ha illustrato agli intervenuti la stagione 2025/26 dei teatri ravennati.  Infine, ricordiamo gli eventi organizzati dall’Università, come presentazioni di libri, concerti ed iniziative benefiche: sono già in cantiere per fine anno e prima metà del 2026 diversi appuntamenti che, però, non sveliamo…

La presentazione della stagione di Ravenna Teatro

Per saperne di più sia sulle serate culturali sia sui corsi offerti, vi invitiamo a seguire il sito internet e i canali social dell’Università popolare per adulti “U. Pagani” di Alfonsine: un gioiello prezioso che continua a brillare.

I contatti: www.universitalfonsine.racine.ra.it; e.mail: universitalfonsine@racine.ra.it; facebook: /universitalfonsine


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