Da giorni mi
rimbalzano nella mente le parole del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “il
25 aprile è un derby fra fascisti e comunisti: io non parteciperò!”. Posizione
ampiamente discutibile e certamente impropria per chi rappresenta lo Stato.
Noi, tanto per sgomberare il campo da discorsi di parte, non apparteniamo alla
corrente di pensiero, assai diffusa, secondo la quale la lotta partigiana sia
stata condotta esclusivamente dai “rossi”. Purtroppo non viene mai sottolineato
che i combattenti furono di fede comunista, certo, ma anche cattolica,
socialista, liberale. Imbracciarono i fucili addirittura i sacerdoti.
Nella foto, la passerella sul fiume Senio, ad Alfonsine. Su questi argini si è scritta la storia della liberazione.
Premesso ciò
e acclarato che l’opinione pubblica dovrebbe ricordare di più la composizione
eterogenea dei partigiani, torniamo alla sentenza salviniana. Noi crediamo che,
su alcuni aspetti – sociali ed economici - , il ministro abbia diverse ragioni,
così come le hanno i suoi colleghi pentastellati. Ma, in quanto alla storia, vi
è un’ignoranza abissale. Di quale derby si dovrebbe parlare? Cosa c’entra?
Questi politici parlano per slogan, utilizzano metafore improbabili, nuotano a
stile libero in acque a loro ostili. Ma non annegano!
Senza
resistenza, senza alleati, senza le grandi manovre vaticane (a questo
proposito, conoscono Salvini e Di Maio la figura di Pio XII?) i “nostri”
ministri ed onorevoli, oggi, non potrebbero esprimere liberamente le loro idee.
Cosa possiamo
fare, noi? Roma continua ad andare a rotoli, la corruzione dilaga, tutti
vincono e nessuno perde. Anzi, ci correggiamo: la vera sconfitta è la cultura.
La politica nazionale è lo specchio fedele della società: Di Maio viene
immortalato su Instagram con la sua nuova fidanzata, Salvini lascia la Isoardi
per la figlia di Verdini, siamo messi così. Il virtuale sostituisce il reale, i
giovani non conoscono nulla di storia, di politica, di educazione civica. In
tanti non hanno idea di cosa sia il 25 aprile. Ciò che conta è tenere
espressioni a culo di gallina, utilizzare filtri e fare la conta di quanti
followers si collezionano.
Non c’è
cultura; i ragazzi nati nel 2000 – i cosiddetti millennians - non potranno mai avvicinarsi alla politica
perché non hanno le basi. Non le possiedono perché nessuno sa imbastirle. Il
discorso è vecchio: partire dalla scuola, lavorare sulla nostra storia,
appassionare i giovani alle cose semplici, utili, vere. Bisogna stare lontani
dai demagoghi, dalle facili parole vuote, senza senso, molto di moda nel mondo
del web.
E pensare che
Togliatti e Nilde Jotti convivevano “di nascosto” in un appartamento di via
delle Botteghe Oscure, sede del PCI di Roma. Senza dimenticare quel gigante di
De Gasperi, uomo straordinario e di specchiati valori umani e morali. Ecco,
compariamo i grandi di ieri con i nani di oggi. Un giovane, davanti ai modelli
attuali, come può entrare in politica perché ci crede?
Non perdiamo,
però, la speranza: continueremo a parlarne, cercheremo di ragionare sulle cose,
discuteremo di storia, di letteratura, di arte. Proveremo a trasmettere i
valori di quell’educazione civica che è il perno di tutto e terremo lontana
l’ignoranza di cui sono colme le menti dei parlamentari italiani. Non tutti, ma
molti.
Questa sera,
già la prima occasione di riscatto: su La 7, alle ore 21,15, verrà trasmesso il
film “Il federale”, con Ugo Tognazzi, mentre a seguire ci sarà “Mussolini
ultimo atto”, di Carlo Lizzani. Una commedia e un film storico, a tema fascismo
e liberazione. Sarebbe già tanto se ci ricordassimo di guardarli.
Chissà se
Salvini, Di Maio, la Raggi e la Cirinnà – tanto per citare i più simpatici –
resteranno in casa, davanti alla TV…
Ci sembrano
illuminanti questi versi danteschi su Firenze (Purgatorio, canto VI), che noi,
naturalmente, allarghiamo all’Italia e a chi la (mal)governa:
Atene e Lacedemona, che fenno
l'antiche leggi e furon sì civili,
fecero al viver bene un picciol cenno
verso di te, che fai tanto sottili
provedimenti, ch'a mezzo novembre
non giugne quel che tu d'ottobre fili.
Ad maiora!
Nessun commento:
Posta un commento